Cos’è il digital divide
Digital divide, ovvero divario digitale, è il termine che viene utilizzato per indicare l'ineguaglianza nell'accesso e nell'uso delle tecnologie digitali tra diverse comunità, gruppi sociali o aree geografiche. Una disuguaglianza che si traduce con:
- mancanza di accesso a Internet,
- limitata capacità di utilizzo delle tecnologie digitali,
- insufficiente alfabetizzazione digitale.
Senza dubbio, negli ultimi anni, sono state adottate delle misure per cercare di contenere il fenomeno e rendere l’accesso a internet più inclusivo a prescindere dall’età, dalla zona di provenienza e dal grado di istruzione. L'accesso limitato a Internet e alle tecnologie digitali, infatti, può impedire alle persone di accedere a opportunità di lavoro e di istruzione, di beneficiare dei servizi pubblici e delle risorse online.
Attualmente esistono alcune iniziative che cercano di ridurre il digital divide, come ad esempio la fornitura di accesso a Internet a costi contenuti, programmi di formazione e supporto tecnologico, e l'implementazione di infrastrutture digitali nelle aree rurali e remote.
È importante ridurre il digital divide perché l'accesso alle tecnologie digitali e alla connessione Internet sono diventati essenziali per partecipare alla vita economica, sociale e politica delle persone e delle comunità. Ad esempio oggi, in ambito scolastico si utilizzano Internet e le tecnologie digitali per fornire istruzione, materiali didattici e risorse educative a studenti e insegnanti, senza un’adeguata connessione alcune persone non potrebbero usufruire dei servizi offerti, venendosi così a creare una disuguaglianza rispetto alla parte che, invece, ha la possibilità di connettersi alla rete.
Lo stesso scenario si avrebbe anche in materia di sanità o assistenza sociale, molti servizi pubblici sono forniti attraverso piattaforme online, senza accesso alla tecnologia, le persone possono avere difficoltà ad accedere a servizi essenziali, il che può aumentare le disuguaglianze sociali ed economiche. Non va dimenticata infine la cosa più importante, ovvero il libero accesso alle informazioni, siano esse politiche che di natura culturale.
Ridurre il digital divide è, quindi, importante per garantire inclusività sociale, economica e politica, assicurando che tutti abbiano le stesse possibilità.
Digital divide in Italia
Per affrontare le disuguaglianze del digital divide e favorire lo sviluppo dell'innovazione e dell'economia digitale, il governo italiano ha avviato diverse iniziative per promuovere la diffusione della banda larga a livello nazionale, come il Piano Nazionale Banda Larga e il Piano Italia Connessa.
Secondo i dati dell'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), a fine 2020 circa il 18% della popolazione italiana non aveva accesso a una connessione a banda larga, mentre solo il 56% degli italiani disponeva di una connessione a banda ultralarga.
Nonostante gli interventi effettuati negli ultimi anni per la diffusione della fibra ottica, fattore chiave per la crescita della connessione a banda larga in Italia, esiste ancora una significativa disparità tra le diverse regioni. Le regioni del Sud Italia, in particolare, registrano un divario significativo rispetto alle regioni del Nord, con conseguenti limitazioni in termini di e-learning, smart working e acquisti online.
Piano Italia a 1 Giga
Il 27 luglio 2021, il Comitato interministeriale per la trasformazione digitale (CiTD) ha dato il via libera al Piano di intervento "Italia a 1 Giga", il primo di una serie di piani di intervento pubblico previsti dalla Strategia del Governo per la riduzione del digital divide in Italia. Questa strategia, che continua quella già avviata nel 2015, ha l'obiettivo di eliminare la carenza di infrastrutture di rete a banda ultralarga ancora presenti in Italia e di garantire entro il 2026 una velocità di connessione delle reti fisse di almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload su tutto il territorio nazionale, in anticipo rispetto agli obiettivi europei stabiliti per il 2030.
Il Piano Italia a 1 Giga, attualmente in corso, dovrà essere terminato su scala nazionale entro la prima metà del 2026, seguendo un preciso cronoprogramma che sarà stabilito nei bandi di gara per ciascuna area di intervento. Questo cronoprogramma dovrà essere presentato alla Commissione europea, rispettando le scadenze intermedie previste all'interno del PNRR. Come tutti ricorderanno, Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è il piano strategico di investimenti e riforme varato dal Governo Italiano nel 2021, con l'obiettivo di favorire la ripresa economica e sociale del Paese, sostenere la transizione ecologica e digitale, nonché aumentare la resilienza del sistema socio-economico italiano.
Le reti in fibra ottica FTTH e in fibra mista rame FTTC , che consentono rispettivamente di navigare fino a 1.000 e 200 Mbds, sono in continua espansione e sempre più famiglie sono raggiunte da queste tecnologie. È importante quindi verificare periodicamente la copertura per assicurarsi di poter accedere a Internet con una tecnologia migliore rispetto a quella attualmente in uso.
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