1 - Effettuare la manutenzione annuale degli impianti
Il decreto n. 74 del 16 aprile 2013 stabilisce l’obbligo di un controllo periodico dell’impianto di riscaldamento. Sono due le tipologie di controllo: la manutenzione ordinaria e il controllo dei fumi. La prima consiste nella verifica di funzionamento e pulizia dell’impianto ed è fondamentale per mantenere l'impianto efficiente, contenendo i costi di esercizio. Un impianto consuma e inquina meno con una corretta regolazione e opportuna pulizia. Le tempistiche di manutenzione non sono univoche, dipendono da quanto indicato nel libretto della caldaia e dal tecnico installatore, ma si consiglia sempre di effettuare un controllo con cadenza annuale.
Il controllo dei fumi, detto anche controllo dell’efficienza energetica, serve invece ad analizzare il rendimento della combustione. La verifica va effettuata obbligatoriamente ogni 1, 2 o 4 anni, a seconda del tipo di impianto. Al superamento viene rilasciato il bollino blu o verde (a seconda che il Comune di appartenenza abbia, rispettivamente, più o meno di 40.000 abitanti), che serve a provare l’avvenuto controllo in caso di verifiche da parte dell’autorità (la Regione o la Provincia per il bollino verde, il Comune per il bollino blu). In caso di inadempienza delle manutenzioni periodiche, sono previste per legge sanzioni pecuniarie.
2 - Controllare la temperatura degli ambienti
Raggiungere temperature troppo elevate negli ambienti domestici non fa bene alla salute e rischia di farci affrontare costi elevati inutilmente. La normativa nazionale (D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74) prevede che la media ponderata per la temperatura interna non debba superare i 20° con più/meno 2° di tolleranza: deve essere quindi compresa tra 18 e 22°, anche se 19° sono sufficienti per garantire un clima domestico confortevole. Inoltre, come evidenziato nel decalogo di ENEA, per ogni grado in meno si può risparmiare fino al 10% sui consumi di combustibile.
3 - Gestire le ore di accensione
Tenere in funzione i riscaldamenti di giorno e di notte è un inutile spreco di risorse, tanto più che esistono dei limiti di esercizio imposti dalla legge in base alla suddivisione in zone climatiche dell’Italia secondo il D.P.R. 26-8-1993 n. 412. Ricorda dunque di verificare a quale zona corrisponde il tuo comune di appartenenza per gestire correttamente le ore di accensione:
- Zona A (es. Lampedusa): 6 ore giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo;
- Zona B (es. Catania e Palermo): 8 ore giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo;
- Zona C (es. Bari, Napoli e Cagliari): 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo;
- Zona D (es. Roma, Firenze, Savona e Pescara): 12 ore giornaliere dal 1° novembre al 15 aprile;
- Zona E (es. L’Aquila, Milano, Torino, Udine e Venezia): 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile;
- Zona F (es. Belluno e Cuneo): nessuna limitazione.
4 - Installare pannelli riflettenti
Una soluzione semplice ed efficace che contribuisce a ridurre i consumi in bolletta è impiegare i pannelli riflettenti, che si interpongono tra il termosifone e la parete posteriore. Questo accorgimento consentirà una minore dispersione del calore verso l’esterno, poiché il pannello contribuirà a rifletterlo all’interno della stanza. Può essere sufficiente un semplice foglio di alluminio, ma in commercio esistono dei pannelli preconfezionati e semplici da installare.
5 - Schermare le finestre di notte
Gli infissi sono una delle principali porte di entrate del freddo, per cui devono essere ad alto isolamento termico, sia per evitare la dispersione del calore sia per evitare che entri il freddo. A questo, durante la notte, è bene aggiungere una schermatura che può essere effettuata sia per mezzo di tapparelle e persiane, che vanno ben chiuse, sia utilizzando tende pesanti.
6 - Evitare ostacoli di fronte ai termosifoni
Sembrerà una banalità, ma davanti ai termosifoni non devono esserci ostacoli, per far sì che il calore si possa irradiare in tutto l’ambiente. Per cui, oltre a evitare di posizionare mobili di fronte ai termosifoni, andrebbe anche evitato di usarli come asciugabiancheria.
7 - Valutare l’isolamento dell’abitazione
La valutazione dell’isolamento termico della casa, permette di individuare gli interventi da attuare per migliorarne la coibentazione. Un vantaggio in inverno, per trattenere il calore, ma anche in estate, per evitare che si surriscaldi. Inoltre, esistono diverse tipologie di incentivo statale, che permettono di abbattere i costi degli interventi necessari per l’efficientamento energetico. Affidati sempre a un tecnico qualificato per la valutazione dell’efficienza termica della tua abitazione e dello stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Puoi risparmiare fino al 40%.
8 - Scegliere sistemi di riscaldamento innovativi
Dal 2015 è obbligatorio installare solo caldaie a condensazione, che hanno un rendimento energetico migliore rispetto a quelle tradizionali. Se stai sostituendo l’impianto di riscaldamento, potresti optare anche per l’installazione di una pompa di calore aria-acqua, o anche di caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi abbinati a impianti solari termici e fotovoltaici. Ricorda che, in presenza dei requisiti necessari, anche questi interventi possono darti diritto agli incentivi statali per l’efficientamento energetico.
9 - Scegliere soluzioni tecnologiche di ultima generazione
La tecnologia ci viene in aiuto nella gestione dei consumi domestici. Bastano una centralina automatica, che preserva la caldaia dagli sbalzi di potenza, e un cronotermostato, che permette di programmare accensione e spegnimento dell’impianto, per ottenere importanti benefici in termini di risparmio energetico. Esistono, inoltre, numerosi sistemi domotici che ti permettono di regolare e controllare, anche a distanza, l’impianto di riscaldamento, migliorando il comfort domestico e riducendo i consumi.
10 - Installare valvole termostatiche
Nei condomini con impianto centralizzato è obbligatorio installare le valvole termostatiche sui termosifoni. È buona norma utilizzarle anche in un impianto autonomo, poiché permettono di regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, evitando che si superi la temperatura impostata. Così facendo si riesce a ottenere una riduzione dei consumi che arriva al 20%.
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